<img height="1" width="1" style="display:none;" alt="" src="https://px.ads.linkedin.com/collect/?pid=3162393&amp;fmt=gif">

Apparecchi acustici retroauricolari: tradizione vs innovazione

Nicola Bellucco, 18 settembre 2023

Hai mai sentito parlare di apparecchi acustici retroauricolari? Sono quei dispositivi che si applicano dietro il padiglione auricolare e permettono di sentire meglio i suoni e le voci, se soffri di ipoacusia da lieve a grave. Ne esistono due diverse tipologie e, grazie alle innovazioni tecnologiche, oggi sono ancora più performanti.

INDICE DEI CONTENUTI:

 

Correggere l'udito con gli apparecchi acustici

L'udito è, assieme alla vista, uno dei cinque sensi che più ci connettono al mondo circostante. La capacità di ascoltare e comunicare è infatti cruciale per la nostra vita quotidiana, influenza le nostre interazioni sociali, il lavoro, la sicurezza e la qualità complessiva della nostra vita.

Se l'udito è compromesso a causa di problemi uditivi, il nostro benessere - fisico ma soprattutto psichico - ne può risentire.

Chi soffre di perdite dell'udito può migliorare la capacità uditiva e, di conseguenza, la propria vita grazie agli apparecchi acustici, dei dispositivi (a volte così piccoli da risultare quasi invisibili) che, una volta indossati, permettono di tornare a sentire.

Ma quale tipo di apparecchio acustico è il migliore?

A questa domanda non c'è una risposta univoca, perché dipende dalle esigenze del singolo individuo. I modelli in commercio sono diversi e oggi vogliamo presentartene uno in particolare: gli apparecchi acustici retroauricolari. Nei prossimi paragrafi ti spiegheremo come sono fatti e quali sono le principali differenze tra i modelli tradizionali e quelli più innovativi.

 

Apparecchio acustico retroauricolare: com'è fatto

Gli apparecchi acustici retroauricolari - così come gli altri tipi di dispositivi uditivi - sono composti da  un microfono, un amplificatore e un altoparlante. Quando il suono raggiunge il microfono, questo lo trasforma in segnali elettrici prima di indirizzarli all'amplificatore. Successivamente, l'amplificatore aumenta la potenza di questi segnali e li trasmette nell'orecchio attraverso l'altoparlante dell'apparecchio acustico.

Nel corso dei decenni le protesi acustiche sono state caratterizzate da un continuo e incessante progresso tecnologico. Dai primi dispositivi ingombranti del passato, siamo oggi giunti a dispositivi miniaturizzati e altamente sofisticati, che offrono un'esperienza uditiva notevolmente migliorata.

Parlando di protesi retroauricolari, possiamo distinguere due diverse tipologie:

  • retroauricolari BTE
  • retroauricolari RIC

Gli apparecchi acustici retroauricolari BTE sono i più tradizionali: si applicano dietro il padiglione auricolare e permettono al suono di passare attraverso un tubetto facendolo così arrivare a un auricolare applicato nell’orecchio interno. Si tratta di dispositivi indicati per perdite uditive da lievi a profonde. 

Gli apparecchi acustici retroauricolari RIC sono invece i più moderni. Ultra piccoli, si adattano in modalità aperta: ciò significa che non c’è nulla che va a tappare il condotto uditivo e il suono viaggia attraverso un tubetto molto discreto che lo conduce all’interno dell’orecchio. Questo dispositivo è indicato per perdite uditive da lievi a gravi.

 

Tradizione vs innovazione degli apparecchi acustici retroauricolari

Gli apparecchi acustici retroauricolari sono stati i primi dispositivi sviluppati per affrontare i problemi di udito. 

Originariamente, erano dispositivi molto ingombranti e rudimentali, che amplificavano semplicemente i suoni per aiutare le persone con problemi uditivi a sentire meglio. Nel corso degli anni, la tecnologia ha portato notevoli miglioramenti nel settore, rendendo questi apparecchi più compatti ed efficienti.

Le prime versioni erano costituite principalmente da componenti analogici, mentre le versioni più moderne utilizzano tecnologie digitali avanzate. Inoltre anche le dimensioni sono cambiate: i progressi tecnologici hanno permesso la realizzazione di dispositivi più piccoli e discreti (sebbene ancora visibili).

Lo sai che esistono degli apparecchi acustici quasi invisibili?

Resistenti e durevoli nel tempo, gli apparecchi retroauricolari possono fornire una potenza uditiva considerevole, il che li rende adatti anche per persone con perdite uditive gravi o severe. Ma il loro punto forte è sicuramente la semplicità d'uso: queste protesi auricolari sono davvero facili da indossare e da gestire, grazie a dei pulsanti che permettono di alzare/abbassare il volume e attivare i programmi.

Le protesi acustiche retroauricolari di ultima generazione, poi, possono connettersi tramite Bluetooth ai dispositivi intelligenti come smartphone e smart TV, e sono dotati di batterie ricaricabili.

Infine il fatto che microfono e ricevitore siano posti più lontano tra di loro (rispetto ad altre tipologie di apparecchi acustici) riduce anche i problemi di feedback.

 

Protesi retroauricolari: a chi sono più adatte?

Gli apparecchi acustici retroauricolari tradizionali sono spesso consigliati a persone con perdite uditive gravi o a chi necessita di una maggiore potenza uditiva. Sono inoltre una scelta appropriata per coloro che preferiscono un'apparecchiatura più robusta e resistente.

Tuttavia, la scelta dell'apparecchio acustico ideale dipende sempre dalle esigenze individuali, e non può essere fatta basandosi solo sull'aspetto estetico del dispositivo. Per individuare la protesi uditiva più adatta è fondamentale consultare un professionista dell'udito per valutare le proprie esigenze e ricevere consigli personalizzati.

Per saperne di più, scarica la nostra guida gratuita.

 

crai-book
GUIDA ALLA SALUTE DELL’UDITO

Come riconoscere e affrontare una perdita di udito parziale o totale

Argomenti: Ipoacusia
Guida gratuita alla salute dell’udito

Come riconoscere e affrontare una perdita di udito parziale o totale