L'udito è uno degli organi di senso più importanti, per il nostro corpo. Sentire, anzi sentire bene, è indispensabile per mantenere un contatto con la realtà e interagire con l'ambiente e le persone. Chi inizia a riscontrare difficoltà nel percepire i suoni e a distinguere i rumori potrebbe soffrire di una forma di ipoacusia. Per saperlo è necessario sottoporsi quanto prima a un controllo uditivo: se il medico riscontra un danno, cioè una perdita di alcune frequenze, le protesi per l'udito possono contribuire a risolvere il problema. E a tornare a sentire.
Protesi acustica: la prevenzione, prima di tutto
La perdita uditiva non è un processo che avviene all'improvviso. Anche se a volte non dà segnali chiari e immediati, l'ipoacusia si instaura lentamente e in maniera quasi impercettibile, ma con danni che nel lungo periodo possono risultare molto gravi. Per questo è importante intercettarla subito, prima che sia troppo tardi.
Come? Svolgendo regolari controlli dell'udito, almeno una volta l'anno, soprattutto per chi - per lavoro o per hobby - è spesso esposto a rumori o per chi ha superato i 50 anni.
A questo consiglio se ne aggiungono altri, vere e proprie misure di prevenzione da adottare per proteggere l'udito.
- Utilizzare degli otoprotettori in tutti i casi (lavorativi e non) in cui si è esposti a rumori forti. Ricorda: la soglia di sicurezza è di 85 decibel.
- Ascoltare la musica con gli auricolari (le comuni cuffiette) mantenendo il volume non troppo alto
- Proteggersi dagli eventi atmosferici come pioggia, freddo e vento
- Eseguire una corretta pulizia delle orecchie, evitando cotton fioc e coni di cera
Quando è il momento di usare una protesi per l'udito?
- Traumi da rumore
- Acufeni (i fastidiosi fischi nell'orecchio)
- Sordità lieve, moderata o profonda congenita, ereditaria o dovuta all'avanzare dell'età. Hai mai sentito parlare di presbiacusia?
Queste condizioni, che rientrano tra le cause di ipoacusia neurosensoriale, hanno tutte un aspetto in comune: ti portano a sentire poco da una o da entrambe le orecchie.
A queste si aggiungono le ipoacusie trasmissive, cioè quelle sordità causate da un blocco che ostruisce il passaggio del suono. Tappi di cerume, presenza di corpi estranei (più frequenti nei bambini), infiammazioni batteriche o complicanze dell'otite sono condizioni reversibili. Altre, invece, sono più complesse e necessitano di esami più approfonditi, per la loro diagnosi e soprattutto per la cura.
La diagnosi di ipoacusia viene fatta da un medico audiologo oppure da otorino con una visita e attraverso specifici test di controllo, come l’audiometria.
In alcuni casi, come per gli acufeni causati da un'infiammazione del nervo acustico, ci sono delle terapie a base di antinfiammatori o antibiotici che il medico può prescrivere. Ma nella maggior parte dei casi per risolvere un problema di perdita uditiva l'unica soluzione è l'apparecchio acustico.
Arrivati a una certa età è normale perdere l'udito, così come avviene per la vista. Tuttavia molte persone tendono a non dare peso alla cosa e a trascurare sintomi e segnali della perdita uditiva.
Se si ha il dubbio di soffrire di sordità non va bene procrastinare, sperando che il problema rientri o si risolva da solo, ma è necessario intervenire tempestivamente.
Se si lascia passare troppo tempo c'è il rischio che si perda la memoria uditiva, cioè che il cervello dimentichi quei suoni che non sente più da tempo, rendendo impossibile riconoscerli anche indossando un apparecchio acustico.
Le conseguenze, poi, ricadono anche sul piano sociale. Le persone colpite da ipoacusia tendono a chiudersi in sé stesse, a soffrire di solitudine perché si sentono isolate dal mondo. E questo può sfociare in problemi psicologici seri, fino ad arrivare alla depressione.
Tipologie di apparecchi acustici
Sfatiamo il mito che le protesi uditive sono scomode e ingombranti. In commercio esistono apparecchi acustici di nuova generazione capaci di simulare l'udito umano e adattarsi alle più diverse perdite uditive in pochi centimetri.
Le tipologie di protesi acustiche sono 3:
- Endoauricolari, note anche come apparecchi acustici “invisibili”
- Retroauricolari
- A conduzione ossea
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